«Mo’ ve imparo io!», disse la statista de noantri presentando il DdL “femminicidio”, rivolta alla sinistrata Sinistra, femministizzata sì ma, su questo specifico tema titubante e circospetta, inane insomma, in anni di governo. Così la self-made-woman ha scavalcato il recinto ed è andata a far razzia in territorio nemico. Porta a casa un tesoretto che è un’icona, uno stendardo da esporre ai critici e da sbandierare in faccia ai vinti messi nel sacco: colpiti e affondati. Ha osato quel che la Sinistra non osò, spiazzando anche moltissimi elettori e follower che da un governo di Destra questa trovata proprio non se l’aspettavano (e che non hanno gradito…).
Spiazzati, i femsinistri hanno accusato il colpo tentando subito di rimediare: «…ai figli solo il cognome materno …come risarcimento per l’ingiustizia secolare…», e con quello paterno si chiuda per sempre, rilancia prontamente il piddino Franceschini. Ora, tra gli attivisti antifemministi (finalmente in crescita costante) è sempre serpeggiata l’evocazione-invocazione del tanto peggio tanto meglio, l’idea che le cose debbano aggravarsi sempre di più per uomini e padri, e soprattutto che debbano venir emanate leggi che finalmente rendano espliciti i privilegi della nuova razza, dal contenuto smaccatamente punitivo che rendano solare il doppio standard e abbagliante il divario.

Fateci ancora più male!
Norme che formalizzino le decennali sentenze assolutorie delle femmine o che mettano uomini alla gogna (leggi come questa), che suggellino la disparità di trattamento, i due pesi e le due misure, che sanciscano finalmente che c’è un’Aristocrazia e che c’è una plebe. Papale papale. Solo così – dicono i peggioristi – gli uomini possono uscire dallo stato soporifero, dall’incantesimo in cui si trovano, solo grazie a ulteriori e palesi bastonate possono finalmente svegliarsi e forse hanno ragione loro, forse non c’è alternativa.
Per quei peggiofili davvero scandala non olent, per parodiare Vespasiano (e chi altri ti può venire in mente qui…): ma sì, daje, ben vengano nuove provocazioni, nuovi oltraggi, nuovi scandali, nuove legnate alla luce del sole. Sberle vere. Picchiate duro ragazze, aiutatele maschipentiti. E tu continua a farla fuori del vaso, Giorgia, provaci ancora: un giorno ti ringrazieremo.