La Fionda

Contro la violenza in ogni sua forma. Un invito ai senatori della Repubblica

Riceviamo e volentieri diffondiamo questo invito da parte degli amici del Comitato organizzatore della manifestazione del 16 maggio scorso a Roma. Potete trovare gli indirizzi dei senatori e la guida alla pagina dell’evento Facebook dedicato.


antiviolenza

Partecipate tutti all’invio mail per chiedere ai senatori di scartare o rendere neutre per il genere le leggi antiviolenza e il DDL Femminicidio!

TESTO DELL’EMAIL SUGGERITO

Egregi Senatori e Senatrici,

in qualità di cittadini attenti ai principi costituzionali e all’equità delle leggi, Vi chiediamo il ritiro o una profonda modifica del Disegno di Legge 1433 (“DDL Femminicidio”). Come evidenziato recentemente dall’appello delle 77 giuriste e come sottolineato dall’Unione delle Camere Penali Italiane nella nota depositata davanti alla II Commissione Giustizia del Senato il 6 maggio 2025, la formulazione attuale del DDL viola il principio di uguaglianza, escludendo vittime maschili e LGBTQIA+ da una tutela equivalente, configurando così una legge discriminatoria e sbilanciata sul piano costituzionale e criminologico.

Una legge giusta deve tutelare tutte le vittime, inclusi gli uomini. Deve essere neutra rispetto a genere ed orientamento. Deve essere costruita sull’atto commesso, e non sull’identità o sul gruppo demografico di appartenenza della vittima o dell’autore. Il diritto deve valere nel tempo, anche in caso di mutamenti sociali che non possiamo immaginare e di dinamiche sociali future diverse da quelle attuali. Deve valere per chiunque: anche una sola vittima esclusa è una ferita ai principi di uguaglianza e dignità. Infine, deve includere tutte le possibilità giuridiche, non solo quelle di cui si discute di più o che si ritengano essere, a torto o a ragione, maggioritarie.

Per questi motivi, chiediamo che vengano accolti i seguenti 6 Punti Fondamentali:

  1. Ritiro o modifica profonda del DDL 1433, sostituendo “Donna” con “Persona” e “Femminicidio” con “Genericidio” o “Omicidio di Genere”, o infine affiancando termini maschili “Uomo” e “Androcidio” ai termini femminili “Donna” e “Femminicidio”, garantendo così piena parità semantica e normativa.
  2. Protezione legislativa Paritaria per tutte le vittime, modificando le leggi esistenti affinché siano inclusive delle vittime di entrambi i sessi. Soprattutto, modificare le disposizioni del “Decreto-Legge 14 Agosto 2013 n. 93” (convertito nella “L. 15 ottobre 2013, n. 119”), in particolare agli articoli 5 e 5-bis (“Piano strategico nazionale contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica” e “Azioni per i centri antiviolenza e le case-rifugio”), rendendole neutre per il genere o paritarie, affiancando il maschile dove presente il solo femminile.
  3. Accesso ai fondi pubblici riservato esclusivamente a servizi antiviolenza neutri per genere. Completare l’equiparazione legislativa restringendo l’accesso ai fondi pubblici per progetti, servizi, linee telefoniche, centri e rifugi antiviolenza, riservandolo esclusivamente alle realtà che accolgono e supportano tutte le vittime di violenza, senza operare alcuna distinzione in base al genere di appartenenza.
  4. Neutralità di genere nella legislazione italiana, affiancando termini maschili a quelli femminili (e viceversa), aggiornando numerose leggi in vigore:
  • Affiancare, in tutte le normative della legislazione italiana dove appaiono i termini gender-specific“Donna”, “Femmina”, “Madre”, “Lavoratrice” e “Femminile” (o i loro plurali), i corrispettivi maschili, ovvero: “e Uomo”, “Maschio”, “Padre”, “Lavoratore” e “Maschile” (o i loro plurali).
  • Alcuni esempi (inclusi Decreti poi convertiti in Leggi): Decreto Legislativo 23 maggio 2000 n. 196; DPR 3 Novembre 2000, n. 396, art. 30 co. 1; Legge 53/2000, Art. 14; Legge n. 215/1992; Legge n.125 del 10 aprile 1991; Legge 92/2012; Legge n. 331 del 14 novembre 2000; Art. 578 del Codice Penale; Legge 8 marzo 2001, n. 40; Legge 21 aprile 2011, n. 62; Legge 8 agosto 1995, n. 335 (specie art. 1, co. 40); Legge 30 dicembre 2024, n. 207; Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34, Art. 105-bis; e molti altri ancora.
  • Viceversa, occorre aggiungere il femminile in altre leggi, come il Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (specie gli Articoli 1932, 1949, 1950 e successivi).
  1. Istituzione di una Commissione Permanente parallela alla Commissione Femminicidio, per contrastare anche la violenza su uomini, minori maschi e coppie omosessuali, ovvero la “Commissione permanente di contrasto all’Androcidio, alla violenza su uomini, ragazzi e bambini maschi e alla violenza nelle coppie dello stesso sesso”, speculare all’attuale Commissione Femminicidio.
  2. Parità nelle Commissioni Regionali Pari Opportunità: modificare l’attuale composizione di sole donne con una composizione paritaria tra uomini e donne, e includere esplicitamente tra gli obiettivi di tali Commissioni il miglioramento della condizione maschile, rimuovendo al contempo ogni accenno ad una esclusiva priorità della condizione femminile nelle questioni di genere da affrontare e risolvere.

Chiediamo pertanto:

– che i fondi pubblici siano destinati solo ed esclusivamente a servizi, case-rifugio, linee e centri antiviolenza aperti a entrambi i generi;

– il superamento del DDL Femminicidio a favore di un vero DDL Antiviolenza per Tutti;

– una piena equiparazione legislativa e protettiva tra vittime maschili e femminili.

Confidando nel Vostro senso di giustizia, Vi ringraziamo per l’attenzione e auspichiamo un impegno condiviso contro ogni forma di violenza e discriminazione.



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