Per protesta contro il cosiddetto “DDL Femminicidio” (proposta di legge platealmente iniqua e incostituzionale che abbiamo approfondito in una settimana di articoli dedicati, a partire da qui) e spingere il Parlamento a scartarlo o emendarlo, gli amici del Coordinamento AntiviolenzaxTutti invitano a un “secondo giro” dell’invio quotidiano e collettivo di email promosso quest’estate. Questa volta l’invio mail è diretto alla Camera dei Deputati, anziché al Senato, poiché la proposta sta per essere discussa in quella sede.
A partire da subito fino al 20 dicembre 2025, invitiamo tutti a partecipare all’iniziativa, proporla ai propri amici, conoscenti, altri movimenti, pagine web e realtà sensibili al tema, e diffondere l’evento facebook dedicato. Grazie! Segue il prototipo del testo dell’email che potete copiare-incollare, mentre a questo link potete scaricare l’elenco degli indirizzi a cui inviarla quotidianamente.

Salviamo il DDL Femminicidio: rendiamolo neutrale.
OGGETTO: DDL Femminicidio a rischio: salviamolo con la neutralità di genere
TESTO:
Gentili Onorevoli Deputati,
vi scrivo in merito alla discussione in corso sul C. 2528, disegno di legge trasmesso dal Senato n. 1433, il cosiddetto “DDL Femminicidio”, per sottoporre alla vostra attenzione un punto cruciale: senza una riformulazione inclusiva della norma, il rischio concreto è che essa venga dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale per violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Per questo, vi chiedo di sostenere e approvare un emendamento equivalente alla proposta 1.300, presentata già in Senato ma che purtroppo non è stata accolta. Si tratta di un intervento tecnico e politico necessario per garantire la legittimità costituzionale della norma e la sua sopravvivenza nel tempo.
L’emendamento mantiene l’obiettivo di contrastare il femminicidio, ma lo fa in coerenza con i principi di uguaglianza e non discriminazione, estendendo la tutela a “una donna, un uomo o qualsiasi altra persona” che sia vittima di omicidio per motivi legati al genere, al sesso o ad altre forme di disprezzo e sopraffazione all’interno di relazioni interpersonali, anche occasionali. Riporto il passaggio chiave della proposta:
“(Femminicidio e Uccisione per Motivi di Genere)
Chiunque cagiona la morte di una donna, di un uomo o di una qualsiasi altra persona, per motivi fondati sul genere o sul sesso della persona offesa o, comunque, su evidenti intenti discriminatori, o di violenza, sopraffazione o disprezzo nel contesto di una relazione interpersonale, anche se occasionale, è punito con l’ergastolo. La disposizione di cui al primo comma si applica altresì quando le ragioni che hanno determinato l’autore ad agire risultano fondate su evidenti intenti discriminatori o di violenza, sopraffazione o disprezzo nel contesto di una relazione interpersonale, anche se occasionale, nonché quando l’uccisione è conseguenza del rifiuto della vittima di stabilire o mantenere con l’autore una relazione sentimentale ovvero di accettare, nell’ambito della relazione stessa, il ruolo di soggezione che le è stato imposto.”
Non approvare un emendamento di questo tipo espone la legge a un fondato rischio di incostituzionalità, poiché essa limiterebbe irragionevolmente la tutela penale solo alle vittime di sesso femminile, escludendo uomini e persone LGBTQIA+ che subiscono violenza per le stesse dinamiche di dominio e disprezzo. In assenza di questa modifica, il DDL rischia di essere annullato prima ancora di produrre effetti. Un emendamento inclusivo non è un’opzione politica: è l’unico strumento per salvarlo. Vi chiedo dunque con urgenza e responsabilità di sostenere una versione del testo che sia giuridicamente solida, inclusiva e giusta. La tutela contro la violenza di genere non deve escludere nessuno.
Distinti Saluti,
[+ NOME E COGNOME]