Amy Pugh è stata dichiarata colpevole la scorsa settimana per l’omicidio del marito Kyle, avvenuto nel 2022. L’autopsia ha mostrato che l’uomo, residente nel Regno Unito, aveva subito gravi lesioni da compressione al collo. L’ispettore Jo Delahay ha commentato: «Questo è un caso tragico, che ha causato un enorme sconvolgimento alla famiglia di Kyle negli ultimi tre anni». La sentenza di Amy Pugh è prevista per il 5 settembre. La sua condanna conferma i risultati di centinaia di studi sulla violenza domestica condotti in tutto il mondo, rivelando che la violenza domestica è un problema di pari opportunità. Sulla base della sua revisione di 343 studi accademici in oltre 40 paesi, il ricercatore Martin Fiebert ha concluso che «le donne sono fisicamente aggressive quanto gli uomini (o di più) nelle relazioni con i loro coniugi o partner di sesso opposto».
Tuttavia un rapporto presentato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ignora categoricamente questo corpus di ricerche. Il documento, intitolato “Violenza sessuale contro donne e ragazze: nuove frontiere e questioni emergenti”, dovrebbe essere esaminato dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite durante la sua 59ma sessione apertasi lunedì a Ginevra. Il rapporto, redatto da Reem Alsalem, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne e le ragazze, avanza affermazioni unilaterali, prive di supporto scientifico, come ad esempio: «La violenza contro donne e ragazze è una forma grave di violenza di genere che si verifica a causa di norme sociali e culturali relative al sesso».

Bugie strutturali e sistemiche.
Affermazioni simili sono ripetute numerose volte nel rapporto di 22 pagine. Ad esempio, il documento afferma che «la violenza contro le donne facilitata dalla tecnologia è una preoccupazione crescente». Questa affermazione è contraddetta da uno studio del Pew Research Center che ha dimostrato come gli uomini americani abbiano maggiori probabilità delle donne di subire molestie online: il 43% degli uomini contro il 38% delle donne. Non è la prima volta che la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite Reem Alsalem fa affermazioni sfacciate. Due anni fa, ha presentato il rapporto “Affidamento, violenza contro le donne e violenza contro i bambini”, che definiva l’alienazione parentale, una grave forma di abuso sui minori, uno «pseudo-concetto non scientifico». In risposta, oltre 5.700 persone hanno firmato una petizione contro il suo rapporto e anche per questo il Consiglio per i diritti umani ha rifiutato di approvare il documento .
In seguito a una visita nel Regno Unito nel 2024, Alsalem ha rilasciato questa dichiarazione incendiaria: «Il patriarcato radicato a quasi ogni livello della società, combinato con un aumento della misoginia che permea il mondo fisico e online, sta negando a migliaia di donne e ragazze in tutto il Regno Unito il diritto di vivere in sicurezza, libere dalla paura e dalla violenza». Alsalem non ha fornito alcuna prova a sostegno di una posizione così estrema. È ormai convinzione diffusa che le femministe utilizzino la questione della violenza domestica come strumento per stereotipare e denigrare gli uomini. Ed è per questo che il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite dovrebbe di nuovo respingere le affermazioni infondate di Alsalem.