La Fionda

“Siamo furiosx”. I supereroi arcobaleno contro i nefandi registri mangia-trans (1)

Alcuni utenti ci hanno chiesto chiarimenti in merito al disegno di legge sul trattamento sanitario dei “minori trans” la cui bozza, a firme Roccella e Schillaci, è stata approvata dal CdM lo scorso 4 agosto, il cui titolo completo è “Disposizioni per l’appropriatezza prescrittiva e il corretto utilizzo dei farmaci per la disforia di genere” e il cui testo può essere letto qui. L’attenzione del governo al problema dell’uso di farmaci per il trattamento della “disforia di genere” (la sensazione di disagio dovuta al fatto di percepirsi come persone del “genere” opposto al proprio sesso biologico) in soggetti minorenni nasce con l’interrogazione parlamentare di Maurizio Gasparri sulla clinica per la disforia di genere del Careggi di Firenze, cui fece seguito un’ispezione che trovò irregolarità nella pratica clinica, e l’istituzione di un tavolo tecnico, nel maggio 2024, con l’obiettivo di stilare un protocollo nazionale ufficiale e sicuro per questi trattamenti.

Come i nostri lettori ormai sanno bene (ne ho parlato ad es. qui e qui), l’uso di ormoni bloccanti per trattare la “disforia di genere” negli adolescenti è off-label, cioè non autorizzato dalle autorità sanitarie a fronte di una completa analisi del rapporto rischi/benefici, e quindi da considerarsi sperimentale; e il blocco della pubertà, lungi dall’essere una “pausa” innocua e totalmente reversibile utile a dare all’adolescente il tempo di riflettere sulla propria “identità di genere”, come propagandato dagli attivisti arcobaleno, è un intervento che provoca danni irreversibili e avvia, nella quasi totalità dei casi, al percorso di “affermazione di genere”. Mentre gli effetti collaterali e i potenziali danni degli ormoni cross-sex (mascolinizzanti o femminilizzanti), a fronte di benefici incerti o nulli per la qualità della vita complessiva del soggetto, ormai sono un dato acclarato anche per la popolazione adulta, e quindi a fortiori la prescrizione precoce nella tarda adolescenza dovrebbe essere quantomeno sottoposta a elevatissima cautela.

transgender minori ormoni bloccanti propaganda arcobaleno prescrizione ddl disforia di genere

Una misura di necessaria cautela.

Come il suo nome suggerisce, l’obiettivo del Ddl è assicurare che gli ormoni bloccanti e cross-sex non possano essere più prescritti a minorenni in maniera indiscriminata o superficiale, sulla sola base della “autodeterminazione” dell’adolescente, ma soltanto quando siano soddisfatti precisi requisiti clinici. Il Ddl prevede che nel caso del trattamento della “disforia di genere” questi farmaci possano essere prescritti solo in presenza di una diagnosi da parte di una équipe multidisciplinare, dopo il necessario percorso di valutazione e trattamento psicologico e psichiatrico, secondo i protocolli che il tavolo tecnico sta preparando. In attesa che tali protocolli ufficiali siano pronti, i requisiti saranno verificati dal comitato etico pediatrico nazionale. Inoltre, affinché la somministrazione possa essere regolamentata nei fatti e non solo “sulla carta”, viene prevista l’istituzione di un registro di tali pazienti presso l’AIFA, che includa anche le comorbilità (eventuali altre diagnosi compresenti), che una apposita commissione di esperti dovrà monitorare, trasmettendo al Ministero della Salute un rapporto semestrale.

Tutto qua. Una misura che, se definitivamente approvata, andrà nella direzione di regolamentare in modo rigido il trattamento della “disforia di genere” nei minori, limitando l’uso degli ormoni solo ai casi più gravi e laddove altri interventi si siano rivelati inefficaci, in modo da sottrarlo all’arbitrio totale dell’“autodeterminazione” dell’adolescente e della compiacenza di professionisti ideologizzati: un passo di necessaria cautela e nella giusta direzione, sebbene si possa legittimamente sostenere che l’obiettivo finale debba essere vietare tali trattamenti in toto. Se è vero che in Italia non siamo mai arrivati ai livelli di deriva in cui si sono trovati ad esempio nel Regno Unito o in alcuni degli stati USA, è meglio prevenire che curare: a quanto pare questa deriva stava per attecchire pure qua da noi, ad esempio presso la clinica del Careggi. Ovviamente i lobbisti arcobaleno, che hanno interessi forti, economici e politici, nello spingere questo tipo di mercimonio e di deriva ideologica (fregandosene totalmente della salute degli adolescenti che ne subirebbero le conseguenze), non l’hanno presa proprio benissimo e hanno immediatamente sfoderato le armi della più becera e vile propaganda per mettere il Ddl in cattiva luce presso l’opinione pubblica. In questi giorni praticamente qualsiasi associazione, collettivo, pagina o spazio social di attivisti arcobaleno, ma anche di partiti e movimenti politici conniventi (come Possibile o Rifondazione), sta sfoggiando il peggio del peggio della retorica: mi limiterò ad alcuni esempi, ma il lettore potrà verificare che questa propaganda sta girando pari pari come nei più classici “copypasta” del web.

ddl disforia di genere schedatura nazisti trans omocausto triangolo rosa transgender

Trans “schedati” e “trattati come criminali”?

La bufala più gigantesca è che con questo Ddl il governo voglia “schedare” i “bambini trans”, no, non come metafora, proprio letteralmente: messa così suona come qualcosa di molto sinistro e che rievoca certe epoche buie della storia passata, non è vero? Lo dice ad esempio l’ill.mo Zan, ex attivista di Arcigay ora europarlamentare (corsivi nostri qui e nel seguito): «Con il disegno di legge sulla disforia di genere, il Governo Meloni si spinge oltre ogni limite: vuole schedare i minori che intraprendono un percorso di affermazione di genere». Cathy La Torre, nota anche per le sue posizioni deliranti in merito alla “violenza di genere” (cui abbiamo dedicato una risposta video di recente), sfoggia sui social l’immagine stile fumetto fatto con l’IA di un bambino con la faccina triste che regge un cartello con scritto sopra “schedato”, col titolo «Il Governo vuole schedare i bambini trans», e nella didascalia prosegue: «Nel 1938 i nazisti facevano la stessa cosa con il triangolo rosa schedando le persone omosessuali. Oggi si fa qualcosa di molto simile e per decreto ministeriale». Tra i più subdoli merita una menzione gay.it, che sui social titola tragicamente «L’abisso di una vera e propria schedatura: “bambini trans trattati come criminali”» citando un paragone quanto mai improprio di Vladimir Luxuria. Sulla stessa linea Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli: «Siamo davanti a un controllo ideologico senza precedenti che mira a criminalizzare le identità trans* giovani».

Ma cari i miei arcobaleno, registri di questo tipo (sia di patologia sia di monitoraggio del farmaco) esistono da tanto tempo ormai, per moltissime categorie di farmaci e per svariate patologie, ad esempio esistono registri dei tumori, sia generici sia specifici per i pazienti adolescenti. Non li ha certo inventati la Meloni cattiva, e nessuno si è mai sognato di dire che equivalgano a una “criminalizzazione” o altre sciocchezze del genere: sono strumenti importanti, non solo perché mirano a garantire e monitorare la corretta somministrazione dei farmaci misurata sul singolo paziente, scongiurando errori o abusi, ma anche perché consentono ricerche e valutazioni di lungo termine sul rapporto costi/benefici della terapia, e quindi lo sviluppo di migliori strategie terapeutiche e preventive. Il tutto ovviamente garantendo la privacy del paziente e acquisendone il consenso informato, che è previsto esplicitamente (art. 1.1) anche nel Ddl in oggetto. Criminalizzazione, nazisti e triangoli rosa c’entrano come il cavolo a merenda: la classica propaganda acchiappagonzi che è la vostra attività quotidiana.



Condividi


Read Previous

Dossier del Viminale: ancora l’inganno dell’emergenza “femminicidi”

Read Next

“Siamo furiosx”. I supereroi dei “diritti trans” vs. il malvagio Comitato Etico (2)

Usiamo i cookie per personalizzare i contenuti e per analizzare il nostro traffico. Non condividiamo le tue informazioni né con i social media, né con affiliati pubblicitari. View more
Cookies settings
Accetta
Rifiuta
Politica su Privacy & Cookie
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active
Chi siamo

Siamo un gruppo di studiosi attivi nell'analisi delle relazioni di genere e nella lotta contro il femminismo.

L'indirizzo del nostro sito è https://www.lafionda.com.

Quali dati personali raccogliamo e perché

Questo sito è gestito in Wordpress, che  non raccoglie dati personali sui visitatori e raccoglie solo i dati mostrati nella schermata profilo utente dagli utenti registrati, tuttavia in questo sito non è prevista alcuna registrazione degli utenti. Gli unici plugin che raccolgono dati sono quelli relativi al modulo di contatto per permettere agli utenti di scrivere alla redazione, e alla newsletter, che richiedono nome, cognome e indirizzo email.

Commenti

Quando i visitatori lasciano commenti sul sito, raccogliamo i dati mostrati nel modulo dei commenti oltre all'indirizzo IP del visitatore e la stringa dello user agent del browser per facilitare il rilevamento dello spam. Una stringa anonimizzata creata a partire dal tuo indirizzo email (altrimenti detta hash) può essere fornita al servizio Gravatar per vedere se lo stai usando. La privacy policy del servizio Gravatar è disponibile qui: https://automattic.com/privacy/. Dopo l'approvazione del tuo commento, la tua immagine del profilo è visibile al pubblico nel contesto del tuo commento.

Media Se carichi immagini sul sito web, dovresti evitare di caricare immagini che includono i dati di posizione incorporati (EXIF GPS). I visitatori del sito web possono scaricare ed estrarre qualsiasi dato sulla posizione dalle immagini sul sito web. Modulo di contatto Il modulo di contatto previsto dal sito prevede soltanto la raccolta di nome, cognome ed email di chi vuole scrivere alla redazione. Cookie Se lasci un commento sul nostro sito, puoi scegliere di salvare il tuo nome, indirizzo email e sito web nei cookie. Sono usati per la tua comodità in modo che tu non debba inserire nuovamente i tuoi dati quando lasci un altro commento. Questi cookie dureranno per un anno. Se visiti la pagina di login, verrà impostato un cookie temporaneo per determinare se il tuo browser accetta i cookie. Questo cookie non contiene dati personali e viene eliminato quando chiudi il browser. Quando effettui l'accesso, verranno impostati diversi cookie per salvare le tue informazioni di accesso e le tue opzioni di visualizzazione dello schermo. I cookie di accesso durano due giorni mentre i cookie per le opzioni dello schermo durano un anno. Se selezioni "Ricordami", il tuo accesso persisterà per due settimane. Se esci dal tuo account, i cookie di accesso verranno rimossi. Se modifichi o pubblichi un articolo, un cookie aggiuntivo verrà salvato nel tuo browser. Questo cookie non include dati personali, ma indica semplicemente l'ID dell'articolo appena modificato. Scade dopo 1 giorno. Cookie Gli articoli su questo sito possono includere contenuti incorporati (ad esempio video, immagini, articoli, ecc.). I contenuti incorporati da altri siti web si comportano esattamente allo stesso modo come se il visitatore avesse visitato l'altro sito web. Questi siti web possono raccogliere dati su di te, usare cookie, integrare ulteriori tracciamenti di terze parti e monitorare l'interazione con essi, incluso il tracciamento della tua interazione con il contenuto incorporato se hai un account e sei connesso a quei siti web. Analytics Il sito raccoglie statistiche sulle visite tramite il servizio Google Analytics, la qui privacy policy può essere letta qui. Con chi condividiamo i tuoi dati I dati che conferisci tramite questo sito non vengono condivisi con nessuno. Per quanto tempo conserviamo i tuoi dati Se lasci un commento, il commento e i relativi metadati vengono conservati a tempo indeterminato. È così che possiamo riconoscere e approvare automaticamente eventuali commenti successivi invece di tenerli in una coda di moderazione. Quali diritti hai sui tuoi dati Se hai lasciato commenti, puoi richiedere di ricevere un file esportato dal sito con i dati personali che abbiamo su di te, compresi i dati che ci hai fornito. Puoi anche richiedere che cancelliamo tutti i dati personali che ti riguardano. Questo non include i dati che siamo obbligati a conservare per scopi amministrativi, legali o di sicurezza. Dove spediamo i tuoi dati I tuoi dati non vengono spediti al di fuori dell'Unione Europea.I commenti dei visitatori possono essere controllati attraverso un servizio di rilevamento automatico dello spam. Il nostro contatto Per informazioni sulla gestione della privacy puoi scriverci a lafionda.info@gmail.com
Save settings
Cookies settings