Per decenni, le femministe hanno controllato la narrazione sociale su una varietà di temi come “parità di genere”, “violenza domestica”, “abuso digitale” e altri. Negli ultimi anni, tuttavia, la ricerca scientifica ha iniziato a mettere in discussione queste prospettive. Invece di impegnarsi proattivamente in questi sviluppi, le femministe hanno tentato di soffocare il dibattito e denigrare chiunque proponesse questa nuova prospettiva. Tali tentativi di controllare il dibattito sono evidenti in due rapporti pubblicati il mese scorso da UN Women: il primo è intitolato “Che cosa è la manosfera e perché dovrebbe interessarci?”, il secondo “Come contrastare l’influenza tossica della manosfera”.
Non è un segreto che gli uomini siano ormai in ritardo rispetto alle donne in 12 aree principali, come lo stato di salute, l’istruzione, la genitorialità condivisa, i decessi sul lavoro, la mancanza di una casa e altro ancora. Di conseguenza, l’opinione pubblica è giunta alla conclusione che i programmi volti a raggiungere la “parità di genere” debbano affrontare le preoccupazioni e le sfide che gli uomini si trovano ad affrontare. Ma UN Women rifiuta questa nozione di buon senso di uguaglianza di genere, anzi, critica duramente i gruppi che potrebbero «rappresentare erroneamente gli uomini come “vittime” dell’attuale clima sociale e politico». UN Women si spinge ancora oltre, sostenendo che l’affermazione per cui il femminismo si sia “affermato a scapito dei diritti degli uomini” sia una «narrativa falsa».
Ignorare gli studi scomodi.
Un esempio lampante di questo problema è il settore della violenza domestica. Il 21 aprile, in tutta l’India, la notizia dell’omicidio di Om Prakash, accoltellato a morte, ha sconvolto tutti, con la moglie che ha confessato l’omicidio. Ironicamente, l’uomo era l’ex Direttore Generale della Polizia dello Stato del Karnataka. Racconti simili compaiono regolarmente sui giornali di tutto il mondo. Ma UN Women ha scelto di ignorare questi raccapriccianti episodi, così come l’ampia mole di ricerche che dimostrano che le donne hanno la stessa probabilità di essere autrici di abusi. Al contrario, i rapporti di UN Women invocano ben otto volte l’espressione “violenza contro donne e ragazze”, creando un mantra che scoraggia analisi o dibattiti approfonditi. Questa visione unilaterale ha portato molti paesi a promulgare leggi che riconoscono solo le vittime di abusi femminili, privando così le vittime maschili di una protezione e di un aiuto disperatamente necessari.
Un quadro simile emerge nell’ambito degli abusi online. Secondo uno studio del Pew Research Center del 2021, gli uomini americani hanno maggiori probabilità delle donne di subire molestie online: il 43% degli uomini contro il 38% delle donne. Ma ancora una volta, UN Women si è rifiutata di citare questo sondaggio, eludendo il problema degli abusi online contro gli uomini. I due rapporti di UN Women sono pieni di contraddizioni logiche. In un punto, si denuncia l’uso della “retorica sessista” sui social media. Poi cambia idea e ricorre all’epiteto sessista – alcuni direbbero odioso – di “mascolinità tossica”. Il secondo rapporto si conclude con un incoraggiante appello affinché il mondo digitale diventi «più sicuro e più equo, per tutti». Tuttavia, i rapporti non menzionano il fatto che gli uomini cadono vittime di violenza domestica con la stessa frequenza delle donne.
Donne contro il femminismo.
Questi miopi tentativi di controllo dell’informazione vengono sempre più contestati. In tutto il mondo, l’ideologia femminista è duramente criticata dalle donne. In Spagna, ad esempio, un gruppo chiamato “Nonne Silenziate dal Femminismo” è diventato sempre più critico nei confronti delle politiche femministe contro la violenza domestica che discriminano gli uomini. Di conseguenza, queste nonne sono state tagliate fuori dai loro stessi nipoti. Di recente il gruppo ha incontrato il Ministro spagnolo per le Pari Opportunità per rivelare il calvario che hanno dovuto sopportare. Mentre l’opposizione femminile all’ideologia femminista si espande in tutto il mondo, per UN Women sarà probabilmente più difficile calunniare e mettere a tacere le voci lamentose delle loro compatriote.