Ormai il copione è sempre lo stesso: la narrazione mediatica racconta la violenza come un fenomeno a senso unico, dove solo gli uomini vestono sempre i panni del colpevole e le donne, senza eccezione, quelli della vittima. Eppure la cronaca di ogni settimana, inclusa l’ultima appena trascorsa, dimostra tutt’altro. Lo scenario che si staglia davanti agli occhi attenti di chi osserva senza i paraocchi ideologici è ben differente: uomini picchiati, vessati, perseguitati, perfino sequestrati. Ma, ovviamente, di tutto questo il “mainstream” preferisce ignorare ogni eco.
Partiamo da un caso emerso nelle Marche: una donna che rende infernale la vita del marito, pestandolo e tormentandolo davanti al figlio piccolo. Scena consueta di violenza, dite? Esatto, ma solo se a subire la violenza è la donna: qui invece l’uomo ha dovuto addirittura vincere la paura di essere deriso e non creduto, pur di denunciare quella che è, a tutti gli effetti, la violenza domestica di cui nessuno vuole parlare. Ovviamente nessuno ha invocato campagne di sensibilizzazione, niente fondi a pioggia né emergenze sociali: il messaggio è chiaro, se a colpire è il gentil sesso, tutto tace. E se qualcuno parla, come ahimè l’On. Giulia Bongiorno a “Domenica In”, si sente dire che i “maschietti” vanno educati, e solo loro, fin dalla tenerissima età, dalle elementari e forse anche dalla materna.

Storie di uomini invisibili: la violenza taciuta
Non si tratta di episodi isolati. A Monza, una donna viene condannata per stalking dopo aver perseguitato a lungo un uomo. Eppure ci ritroviamo sempre con la solita morale: servono centri di rieducazione per uomini violenti, centri antiviolenza femminili da finanziare, emergenze mediatiche per salvare le donne. Nessuno che proponga di istituire un solo centro di ascolto per quei tanti uomini vittime di violenza, braccati, minacciati, o peggio ancora, abusati fisicamente e psicologicamente. Se il copione si ribalta, il sipario cala e la sala si svuota. Emblematico quanto accaduto nel casertano, dove una donna abbandonata dal compagno si lancia in una spirale di violenza, minacce e persecuzioni: intimidazioni di morte per il suo ex, persecuzioni alla nuova partner. Ma anche qui la retorica dominante non si smentisce: «gli uomini vivono la relazione come possesso». Forse è giunto il momento di riconoscere che anche le donne sanno essere feroci e senza limiti quando sentono di perdere il controllo su “quell’uomo”.
Lo dimostra anche un fatto accaduto nel fiorentino dove un giovane, dopo un incontro con una sessantunenne a base di eccessi, viene legato, picchiato e sequestrato con la complicità di un altro uomo. Quattordici giorni di prognosi per il ragazzo, ma soprattutto l’indifferenza di chi vorrebbe ancora credere al mito della donna incapace di violenza. Se questi sono solo alcuni esempi dell’ultima settimana, quanti altri casi rimangono sommersi nel silenzio generale? È ora di guardare la realtà senza filtri: la violenza femminile sugli uomini esiste, è concreta e diffusa. Invitiamo i lettori a consultare anche altri articoli su questo sito e ad analizzare i dati reali nell’Osservatorio Statistico: solo smascherando la narrazione a senso unico si potrà finalmente vedere la vera entità del fenomeno.