La Fionda

Quattro passi al “Museo del Patriarcato”

Donnopolis, 1° gennaio 2148 – AmichƏ, sorellƏ, compagnƏ! Sorge finalmente l’alba della Re$urrezione Ro$a, è arrivato il giorno tanto desiderato, agognato, voluto con forza dalle sorellƏ che ci hanno precedutƏ, quelle che hanno lottato con democratica violenza per permetterci di raggiungere questo traguardo. Il maskio/bianco/etero/figlio sano del patriarcato è stato messo in condizione di non nuocere. Il patriarcato non c’è più! L’odiato nemico-maskio è stato sconfitto, annichilito, imbavagliato, destrutturato, decostruito, smontato pezzo per pezzo e rimesso insieme secondo il modello che le nostre sorellƏ avevano deciso dovesse essere giusto. Non è meraviglioso?

Dobbiamo ringraziare Laura, Valeria, Stefania, Giorgia, Elly e le mille altre che, dentro e fuori dalle aule parlamentari, si sono sbattute per demolire i diritti maskili e regalarci la supremazia Ro$a. Oggi guardiamo con tenerezza alle mille ingiustizie che abbiamo dovuto sopportare, sapientemente raccolte dalle sorellƏ di ActionAid nel “Museo del Patriarcato” che vide la luce più di un secolo fa, nel lontano 2025. C’erano contratti di lavoro azzurri e rosa, differenziati in base al sesso… e le donne non guadagnavano il doppio degli uomini, come oggi. C’erano mariti seduti in poltrona bevendo birra mentre le mogli sgobbavano, e non mariti al cantiere e mogli al corso di spinning, come adesso. C’erano maski in metropolitana, oggi stentiamo a crederlo ma era veramente così.

donna, megafono, museo del patriarcato

Prima museo e ora mausoleo!

Capito? Operai ed impiegati andavano al lavoro in metropolitana insieme a maestre e infermiere, facendole sentire in pericolo. Oggi per i maski ci sono i monopattini elettrici mentre metropolitane, autobus e treni sono finalmente riservati alle donne, borseggiatrici comprese, ma ci domandiamo come le nostre antenate abbiano potuto sopportare l’oppressione patriarcale di avere dei maski vicino.

Qualche perplessità sulla giustizia. Un reperto del museo recita che nel 2025 stalking e femminicidi restavano impuniti, ma le emeroteche dell’epoca dicono che proprio lo stesso giorno di celebrazione massima del MUPA (25/11/2025) venne approvata all’unanimità la legge razziale che sanciva la supremazia femminile: la vita di una donna vale più di quella di un uomo. Com’è giusto che sia. L’unanimità, senza un solo voto contrario o una sola astensione, ci dice che il processo di destrutturazione maskile era in parte già avviato, poiché la legge razziale è stata entusiasticamente votata sia dalle donne orgogliose di ogni partito, sia dai maski decostruiti di ogni partito. Oggi, nel 2148, la supremazia Ro$a è ormai un dato acquisito, ma dobbiamo essere grate alle sorellƏ che all’epoca muovevano i primi passi e che ci hanno lasciato le testimonianze del loro impegno per la parità in quel museo che oggi è un mausoleo sacro: il “Museo del Patriarcato”!



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