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Ma quale patriarcato? È vero proprio l’opposto

Le donne detengono attualmente il 27% dei seggi nei parlamenti nazionali di tutto il mondo. L’agenzia delle Nazioni Unite per le donne si è fatta prendere dall’incertezza, sostenendo che questo numero rappresenti una discriminazione di genere tipica del patriarcato. Ma solo un marxista dottrinario insisterebbe sul fatto che ogni categoria lavorativa debba essere composta da un numero identico di uomini e donne. L’ipocrisia di UN Women è rivelata dal problema globale delle morti sul lavoro. Gli uomini subiscono un numero di morti sul lavoro 15 volte superiore rispetto alle donne: uomini: 6,2 morti/100.000 lavoratori, donne: 0,4/100.000 lavoratori.

Se UN Women cerca di promuovere una concezione marxista di “uguaglianza”, perché il gruppo non ha lanciato anche una campagna globale per porre rimedio al divario di genere? I neomarxisti spesso sostengono le loro affermazioni sul “patriarcato” citando il cosiddetto “divario salariale di genere”. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro afferma che le donne sono pagate circa il 20% in meno rispetto agli uomini, senza mai rivelare le differenze nei tipi e nelle quantità di lavoro svolte da uomini e donne. La disonestà della pretesa sul divario salariale è rivelata da questi fatti:

  1. Numerosi studi dimostrano che se si prendono in considerazione l’esperienza lavorativa, le ore lavorate, il rischio di infortuni e altri fattori, il divario salariale di genere scompare (fonte, fonte, fonte).
  2. Negli Stati Uniti, le donne asiatiche guadagnano più degli uomini bianchi.
  3. Patrice Onwuka dell’Independent Women’s Forum ha dichiarato: «Non esiste alcun divario retributivo di genere».

patriarcato

Alla faccia del patriarcato!

Le rigide quote rosa non sono solo ingiuste e irraggiungibili, ma sono anche degradanti per le donne, molto più del fantomatico patriarcato. In un recente articolo su Evie Magazine, la giornalista Lisa Britton scrive: «Non fatevi ingannare: non stiamo ancora dando veramente valore alle donne. Nonostante tutti i nostri discorsi sul “progresso”, le voci più forti oggi insistono sul fatto che le donne debbano rispecchiare gli uomini per essere importanti: inseguire l’ambizione, proiettare aggressività e definire il successo quasi esclusivamente attraverso la carriera. Ironicamente, questa non è affatto liberazione; è sciovinismo sotto una nuova maschera».

La falsa affermazione di un “patriarcato oppressivo” oscura anche il fatto che gli uomini sono spesso motivati ​​da impulsi cavallereschi che avvantaggiano le donne, anche a scapito degli uomini:

  • Il 15 aprile 1912, il Titanic entrò in collisione con un iceberg e affondò con 1.000 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo. Di questi, il 74% delle passeggere sopravvisse, mentre solo il 20% dei passeggeri uomini sopravvisse.
  • Gli uomini scelgono di lavorare in lavori pericolosi, come l’edilizia o l’industria mineraria, soprattutto perché permettono loro di sostenere economicamente le proprie famiglie.
  • La cavalleria è pervasiva anche in ambito legislativo. Il 10 maggio 2023, il Parlamento europeo, a maggioranza maschile, ha votato per approvare l’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul, un trattato che ignora spietatamente il fatto che metà delle vittime di violenza domestica è composta da uomini.

Ancora una volta le affermazioni femministe di un “patriarcato oppressivo” si rivelano l’esatto opposto della verità.



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