DDL 2530 sulla “violenza domestica”: un sondaggio per i nostri lettori

Com’è noto, il 20 giugno scorso i nostri Fabio Nestola e Davide Stasi sono intervenuti alla Commissione Giustizia del Senato (qui e qui) per portare la propria opinione sull’ennesimo disegno di legge (DDL 2530 e collegati: “disposizioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica”, reperibile qui) manettaro e oppressivo verso il genere maschile, un altro strumento di devastazione delle presenti e future capacità relazionali di uomini e donne. I loro interventi hanno scatenato un putiferio nella politica e nei media, che si sono schierati in un’unica falange impegnata a gettare fango sulle persone, senza minimamente preoccuparsi dei contenuti che avevano portato all’attenzione del Senato.

Una delle più accanite, in questo senso, è stata naturalmente la Sen. Valeria Valente, a cui abbiamo risposto con una serie di domande, pubblicate ogni giorno sui nostri canali social, un po’ come tempo fa fece “La Repubblica” con Berlusconi. Ovviamente la Sen. Valente si è guardata bene (finora) dal rispondere, ma in compenso siamo stati subissati di email di lettori e follower, tutti desiderosi di dare la loro risposta alle domande. Abbiamo pensato dunque di trasformare quella serie di domande in un sondaggio, con l’obiettivo di verificare la fondatezza o meno dei contenuti nella percezione dei lettori, dopo aver letto il DDL e aver ascoltato le relazioni di Nestola e Stasi. Eccolo dunque di seguito. Sono 18 domande, prende pochi minuti, chi vuole lo compili, tra un po’ di tempo ne verificheremo gli esiti.


Istruzioni: semplicemente selezionate la risposta che rispecchia la vostra opinione, in fondo (se volete) potete lasciare riflessioni in testo libero. Quando avete terminato, premete il pulsante “SUBMIT” per inviare.

Welcome to your Domande Valente

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1 - Le vittime maschili di violenza domestica esistono?

2 - È possibile negare che esistano uomini maltrattati, umiliati, perseguitati, vessati, picchiati, accoltellati, sfregiati o assassinati da una donna?

3 - I DDL in esame ignorano questa casistica?

4 - I DDL in esame sono apertamente unidirezionali nella tutela delle vittime femminili?

5 - Propagandare i DDL in esame come misure a tutela delle donne è una discriminazione per chiunque non sia donna quindi non solo uomini adulti ma anche minori, anziani, disabili, famiglie Arcobaleno, comunità LGBTQ+?

6 - Una norma discriminatoria perde il requisito irrinunciabile dell’imparzialità?

7 - Legiferare a favore di una sola categoria di persone, privando di identica dignità ed identica tutela qualsiasi altra categoria, è frutto di un’ideologia sessista?

8 - Una norma che prenda vita da un inquinamento ideologico sessista è incostituzionale?

9 - I dati ministeriali delle denunce per i cosiddetti reati-spia (artt. 572, 609 bis, 612 bis cp) vengono utilizzati, anche nelle note introduttive dei DDL in esame, per creare allarme sociale e “dimostrare” l’urgenza di nuove norme restrittive?

10 - Si gioca sull’equivoco della voce “denunce presentate” spacciandola per colpevolezza certa dell’accusato?

11 - L’incrocio dei dati ministeriali (Interno: denunce; Giustizia : condanne) dimostra una generale infondatezza delle accuse con oltre il 90% delle denunce che esitano in archiviazione, proscioglimento o assoluzione?

12 - Il fenomeno delle false accuse di violenze domestiche è noto da oltre 10 anni?

13 - Si sono espresse in merito anche le operatrici giudiziarie, tutte di genere femminile?

14 - Il Governo attuale e quelli precedenti hanno sempre evitato di prendere atto del fenomeno in espansione e di studiare adeguate contromisure?

15 - le contromisure istituzionali (numero verde 1522, finanziamenti pubblici alla rete dei centri antiviolenza, gratuito patrocinio per chi si dichiara vittima di violenza, reddito di libertà, norme per tutelare una sola categoria di vittime, etc.) sono dedicate esclusivamente al genere femminile?

16 - il criterio numerico “le vittime femminili sono di più” può indurre il Legislatore a considerare superfluo interessarsi anche di altre vittime?

17 - alle vittime maschili, anche qualora fossero numericamente inferiori rispetto a quelle femminili, può essere negata la stessa tutela e gli stessi vantaggi, anche economici, oggi riservati alle vittime femminili?

18 - Il concetto di “persona vittima di violenza”, a prescindere dal genere di autori e vittime, è l’unico lecito nella fase legislativa?

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