SITO SOSPESO PER PERSECUZIONE GIUDIZIARIA
31/07/2024
Cari lettori,
vi devo un aggiornamento. Come in qualche misura si è già risaputo, a presentare l'ennesima querela-bavaglio nei miei confronti è stata la rappresentante di un'importante autorità nazionale, che dichiara di essersi sentita offesa da un articolo de "La Fionda" risalente al 2021. Non posso e non devo entrare nei dettagli della questione, almeno finché non è definita. Di fatto resta l'ennesima querela per diffamazione aggravata ricevuta negli ultimi sei anni.
Mi difenderò nelle sedi appropriate e lo farò anche grazie alla generosa e commovente mobilitazione generale che si è creata quando si è sparsa la voce che "La Fionda", fonte di continue denunce strumentali a mio danno, era stata da me sospesa. Una mobilitazione che mitiga in gran parte l'abbattimento psicologico derivante dalla sensazione di essere oggetto di una persecuzione giudiziaria mirante a chiudere la bocca a me, ai miei collaboratori e, in ultima istanza, a voi. Tuttavia le mie vicende giudiziarie, così come la mia stessa persona, seguiranno un percorso diverso e separato da "La Fionda", che ormai è uno strumento comunicativo non più mio ma di tutti.
Al di là delle mie questioni giudiziarie, dunque, farò di tutto affinché avvenga un divorzio tra me e la mia "creatura" e per far sì che "La Fionda" e i suoi animatori possano continuare a fare il loro lavoro, sul sito stesso come sui social. In questo senso, si stanno aprendo possibilità inaspettate e forse particolarmente positive, di cui punto a darvi notizia, se tutto andrà bene, durante il mese di agosto, quando sarete tutti in ferie (e io pure...).
Oltre a ringraziarvi per il prezioso e fraterno supporto che avete dato e state dando personalmente a me e a "La Fionda", vi chiedo di non abbandonare il team che da tanti anni porta avanti con impegno e rigore una riflessione ispirata dal desiderio di bonificare le relazioni tra uomini e donne dai peggiori inquinamenti ideologici che abbiano mai subito nella storia. Sta alla vostra-nostra determinazione portare "La Fionda", se riaprirà e quando riaprirà, alla dignità nazionale di una voce da cui, su determinati temi, non si può prescindere.
Grazie ancora a tutti.
Davide Stasi
25/07/2024
Cari lettori,
qualche minuto fa ho ricevuto l'ennesima chiamata dai Carabinieri che mi hanno convocato per notificarmi l'ennesima denuncia. Facile prevedere di cosa si tratti: diffamazione a mezzo web, esattamente come le altre sei cause da me affrontate negli ultimi quattro anni, tutte finite in archiviazione, ritiro di querela o assoluzione.
Ne rimaneva pendente una sola, che confidavo di risolvere in breve e facilmente. Questa nuova però è la goccia che fa traboccare il vaso. Mi pare evidente che ci sia un piano per zittire la voce mia e di tanti che collaborano con me all'interno di questo contenitore. Un piano che si concretizza in denunce a pioggia, che la Procura competente a mio avviso non vaglia come sarebbe suo dovere fare. Che sia così lo dimostrano i procedimenti "lunari" aperti in precedenza a mio carico: denunce prive di corpo del reato, contenenti evidenti forzature o prove fabbricate, come ho raccontato in alcuni articoli nel corso del tempo.
Il fatto è che non posso più permettermi di andare avanti così. Emotivamente e psicologicamente è una tortura e finanziariamente non ho le risorse materiali per reggere così tanti procedimenti in sequenza, a meno di non privare la mia famiglia dell'essenziale, cosa che non farò mai. Proprio a questo puntano: sfibrare l'avversario e colpirlo nei suoi beni. Ho resistito per anni, lavorando gratis, con l'aiuto di persone meravigliose (Fabio Nestola, Santiago Gasco Altaba, Vincenzo Moggia e tanti altri) e con piccoli sostegni economici da parte vostra (grazie!). Già da due anni ormai mi sono ritirato dalla gestione delle pagine social, proprio per evitare problemi. Ora però, mio malgrado, devo cedere, non ho altra scelta. La persecuzione ha raggiunto il suo obiettivo.
HANNO VINTO LORO
Sono stati anni di riflessioni, analisi, tentativi di cambiare nel piccolo qualcosa che evidentemente non torna nel modo con cui vengono inquinati i rapporti tra uomini e donne, ma gli interessi in campo sono troppo forti, anche per un Davide con la sua fionda, in un paese dove palesemente la libertà di pensiero, espressione e critica non è garantita. Non si illudano, però: mentre io mi dichiaro vinto, qualcuno c'è già, pronto a venire dopo di me, come altri ci sono stati prima di me. Io ho fatto il possibile, spero, insieme a tanti altri amici, di aver dato un contributo utile.
"La Fionda" da oggi chiude e non riaprirà più, a meno di particolari stravolgimenti positivi nella situazione o a meno che qualcun altro non voglia prenderne il timone. Ringrazio tutti per la fiducia, la stima e l'affetto dimostratomi in questi anni.
Davide Stasi
Nota bene: del sito originario rimarrà visibile soltanto l'Osservatorio statistico, che continuerà a essere sempre aggiornato. Per visionarlo, clicca qui.