Da messaggio privato. Sono un penalista, opero su Milano. Sulla base della mia esperienza e dei confronti con altri colleghi posso testimoniare che effettivamente le Questure sono subissate di denunce e segnalazioni per stalking, il 100% delle quali presentate da donne e il 95% delle quali prive di fondamento o depositate su basi probatorie molto deboli. La mole è tale, e tale è il timore di farsi sfuggire uno stalker vero e quindi finire sulla graticola dei media, che gli organi di polizia risolvono ammonendo tutti indiscriminatamente, andando a fondo solo quando il reato prende fattezze concrete (violenza) con prove di colpevolezza concrete. Al di là di questi casi, di per sé palesi e spesso ricadenti in casistiche di reato anche più gravi dello stalking, e come tali già sanzionati da altre leggi, non c’è modo, tempo, né personale nelle Questure per esaminare approfonditamente i casi e sottoporli a critica, per riconoscere il vero potenziale stalker dall’uomo semplicemente disperato o “incastrato” da una controparte più astuta che dalla parte della ragione, e per questo sono indotte a fare “di tutta l’erba un fascio”. Il sospetto di un uso strumentale di questa legge avanzato da questa pagina è più che fondato, le casistiche a supporto sono molteplici. Così come l’impressione che si tratti di una norma “mediatica”, come tale pregna di anomalie, che stanno creando discreti disastri in un numero crescente di persone (uomini). La forza delle idee diffuse su questo tema, tuttavia, è normale che renda questa pagina antipatica in termini pregiudiziali alla maggioranza delle persone. La mia opinione è invece che abbia più di un fondamento.