Da messaggio privato. Ho raccontato la mia vicenda ai gestori di questo blog. Oltre a non essere diversa da tante altre, la solita storia di accuse false o comunque esagerate, fatte per tapparmi la bocca e distruggermi più di quanto il tradimento e la separazione hanno già fatto, non li ho autorizzati a pubblicarla, perché dovrei dire cose che rendono tutto riconoscibile e non ho voglia di passare altri guai. Quello che voglio dire però sono gli effetti di queste cose. Quegli aspetti umani che le molte donne che commentano qui prenderanno in giro e vedranno quasi con disprezzo, ma chi se ne frega ci sono abituato. E gli effetti sono che io non ho più senso né del vivere, né più gusto del vivere, perché lei ha distrutto in modo feroce ogni fiducia nel prossimo e ogni progetto di vita. Può anche essere che lei abbia provato ansia per i miei tentativi di recuperare l’irrecuperabile, prima, e poi di dirle in faccia tutto quello che meritava (senza violenza, è ovvio). E forse per questa legge assurda sono davvero colpevole. Ma lei è colpevole di aver annientato una persona, di averla resa per sempre incapace di voler bene, avere fiducia e sorridere a chiunque. Lei comunque per questo non è colpevole e dovrebbe esserlo. Ancora di più ora che si fa la bella vita alla “Sex and the city”, ora che fa quella che è rifiorita. Sì, va bene, e c’è riuscita a fare il suo schifo riducendo me nel letame dove lei si è piantata e ora cresce. Non dovrebbe essere consentito. Né di ditruggere così le persone annientandole e zittendole con un’accusa senza senso. Si creano situazioni dove togliersi la vita sembra una prospettiva comunque migliore che vivere così. Ma tutto questo non è reato.